Una pagina tratta dall'Idiota di Fëdor Dostoevskij

*— Una parola, una vostra sola parola, ed io sono salvo.
[…] Aglaja lo guardò per alcuni secondi, esattamente con lo stesso tranquillo stupore con cui poco prima aveva guardato il principe, e quel suo stupore tranquillo, quella perplessità che sembrava derivare dall’incomprensione  totale di ciò che egli le aveva detto, era per Ganja, in quel momento, più terribile del più violento disprezzo.
[…] disse Aglaja, volgendosi a lui [il principe, ndr]:
— Scrivete dunque: «Io non scendo a mercati.»

* Fëdor Dostoevskij, L’idiota, Torino, Einaudi, 1994, p. 85.

Gavrila Ardalionovič (Ganja) si trova nel mezzo di un dilemma che ne mette a nudo la sua mediocrità. Diviso com’è tra l’amore per Aglaja e la possibilità di un vantaggioso matrimonio d’interesse con Nastas´ja Filippovna, che gli frutterebbe una cospicua somma di denaro, è incapace di prendere una decisione. Eroso dal dubbio, non ha la forza di rinunciare alla prospettiva di una rendita sicura, di fronte ad un sentimento di cui non ha la certezza di un ricambio. Così si ritrova a mendicare una risposta ad Aglaja: se mi darai garanzia del tuo amore, solo così mi deciderò a rinunciare a quel matrimonio di comodo.

La giovane Aglaja sembrava mostrare un certo interesse per l’ambizioso Ganja, ma la sua reticenza la porta ad assumere una posizione nettissima. Avevo frettolosamente inquadrato Aglaja come un personaggio chiuso in un certo cliché da romanzo sentimentale: la giovane aristocratica, tanto bella quanto capricciosa e petulante e in fondo piuttosto docile nel cedere ai suoi appetiti (in questo caso la fantasia amorosa per Ganja).

Per tramite del principe Myškin consegna attraverso un biglietto la sua risposta: «Io non scendo a mercati». È  una presa di posizione inequivocabile, che segna una distanza incolmabile tra la meschinità di Ganja e la nobiltà di Aglaja. Poche parole che rivelano una protagonista intelligentissima e variopinta, molto al di sopra di quanto poteva apparire alle prime battute. Dopo questo passaggio ho capito, a ragione, che nulla di questo romanzo sarebbe stato scontato e che ogni personaggio avrebbe avuto qualcosa di significativo da dire.

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